Il piccolo borgo di Scarperia fu fondato nel 1306 con il nome di Castel S. Barnaba ai piedi dell'Appennino, ovvero la sua "scarpa", da dove iniziava una salita erta e difficile, appunto "ria". Da qui il nome di Scarperia.
Grazie alla posizione strategica tra Emilia e Nord Italia, in breve tempo cresce l'attività commerciale e sorgono ostelli ed alberghi e botteghe artigiane, tra le quali acquistano notevole importanza quelle in cui si forgia il ferro e si producono utensili agricoli e coltelli. Scarperia diventa velocemente un centro ricco, dove fervono molteplici attività. Nel 1752, il nuovo governo dei Lorena costruisce la strada carrozzabile della Futa, per migliorare la viabilità, tagliando fuori Scarperia. Osterie e taverne cessano di lavorare ed anche la vita dei coltellinai diventa difficile. Nei primi decenni dell'800 ne restano solo 50. All'inizio del 1900 la legge che proibisce l'uso dei coltelli a serramanico da un ulteriore colpo di grazia a questa tradizione, che comunque riesce in qualche modo a sopravvivere con vicende alterne, sino ad un recente rilancio degli ultimi tempi.
Oggi Scarperia è un bellissimo borgo dalle tipiche caratteristiche toscane. Immerso nella verde vallata del Mugello e circondato da ulivi, cipressi campi di girasoli e papaveri.
Nel centro del paese si trova il palazzo dei Vicari, un tempo abitazione del Vicario, con l'alta torre merlata di Arnolfo di Cambio e la facciata decorata da centinaia di stemmi di Vicari che nei secoli si sono succeduti ed hanno lasciato lo stemma della loro famiglia. All'interno del Palazzo si trova il notevole Museo dei Ferri Taglienti, che conserva lame di ogni tipo e fotografie che documentano la produzione di coltelli del paese. Proprio vicino al Museo, presso la Bottega del Coltellinaio, è possibile seguire le fasi della lavorazione artigianale del coltello. Qui il visitatore sarà coinvolto emozionalmente e potrà provare ad usare forgia ed incudine. All'interno della Chiesa di SS. Jacopo e Filippo si trovano bellissime opere scultoree e dipinti.